venerdì 10 dicembre 2010

Mysore, toro e barriera del suono.

Ola, dopo un viaggio notturno ier mattina sono arrivato a Hampi, come Mysore nello stato del Karnataka, e la prima impressione e' assolutamente positiva. Il viaggio e' stato veramente un incubo: 10 h. su un lentissimo, scalcagnato bus che ha fatto fermate in ogni singolo paese del tragitto.... Memore di un precedente viaggio in bus ho scelto il posto nel'ultima fila centrale per avere lo spazio per distendere le gambe e per non averle perennamente parcheggiate in bocca ma (avete fatto caso che quasi sempre c'e' un ma in quello che facciamo??) eravamo seduti in 8!!! Fila da 5 ma seduti in 8...mucca-guarda-treno facile facile...solo per mera curiosita' chiedo lumi al bigliettaio che a) non capisce la domanda e b) quando capisce il perche' della domanda scrolla le spalle e mi sorride compassionevolmente...that's India....vabbe' la partenza non e' delle migliori anche perche' quando ho visto arrivare il mezzo (certo e' che intero non lo e' mai stato!) ho pensato ad una candid-camera... La strada era veramente in condizioni post-atomiche: prendi una fetta di melanzana, grattuggiala, facci dei buchi di larghezza variabile, aggiungici dei pezzettoni di sale grosso e poi giocaci tentando di far scorrere il tuo pullman-giocattolo: ecco io, e altri 40/45 fortunelli, siamo rimasti li' dentro per 10 ore! Il bello e' che con quel macinino abbiamo superato la barriera del suono...nel senso che le poche volte che superavamo i 50 km/h qualsiasi componente dell'ammasso viaggiante cominciava ad emettere un metallico lamento, un vagito strozzato, un rantolo che superava anche la barriera degli immancabili tappi per le orecchie; senza aiuto della velocita' oltrepassavamo il muro sonoro per fare capolino nel silenzio pneumatico, paradossale oasi di pace...ma(eh eh sempre lui!!) l'ennesimo sobbalzo ci riportava alla dura realta' di un sedile poco accogliente e in un assordante clangore ...beh il giochino e' durato solo 10 ore!!!! Pensa fosse durato 12 o 15!!! Il bicchiere e' sempre mezzo pieno!! A proposito di suoni; ogni istante e' permeato da suoni: se sei in mezzo alla natura quasi non ti accorgi delle onde sonore che ti attraversano la carne perche' il corpo le riconosce come proprie, il naturale contenitore di cio' che gli altri sensi stanno vivendo. Negli ambienti antropizzati svariati suoni: il tintinnio delle cavigliere indossate dalle donne; gli immancabili clacson di tutti i mezzi a 2-4 ruote; lo sfrigolio dell'olio, delle bancarelle nelle strade, che sta facendo sobbalzare nella pentola un ottimo samosa (una sorta di gnocco fritto con pasta meno fine e riempito con verdure cucinate); l'ammaliante mantra delle litanie pregate e il vibrante richiamo delle campane negli innumerevoli templi; il vociare dei venditori negli affollatissimi e coloratissimi mercati; il muggito delle pacifiche vacche che pascolano ovunque; la musica emessa dai vari negozi e bancarelle che, mixandosi, crea una sempre diversa compilation...a tutto cio' aggiungetevi gli odori: la carezza dei fiori, il ributtante odore dei liquami organici ai margini delle vie, l'acuminata fragranza delle spezie, il salutare profumo degli olii di cui si cospargono il corpo quasi tutte le persone. Una incredibile coinvolgente esperienza nel solo perdersi nei viottoli e nelle strade delle citta'! Dicevo di Mysore: mi e' piaciuta subito anche perche' arrivato da un viaggio notturno in treno in sleeping-car veramente piacevole in cui gli scompartimenti nelle carrozze sono aperti e quindi e' tutta una condivisione di cibo, chiacchere, risate, russate...vabbe' avete capito! In questa citta' ci son venuto per due motivi: il legno di sandalo e la dinastia dei Marahjah. Il legno di sandalo perche' amo il suo profumo da quando ho utilizzato una collana realizzata in quel materiale; leggenda vuole che sia stato profumato dagli dei ed e' per questo che lo si usa per gli incensi delle celebrazioni religiose; usato anche per la meditazione perche' capace di armonizzare il primo e l'ultimo chakra, quello della corona e quello della base, e per la sua capacita' di procurare pace e serenita'. Il 70% della produzione di questo legname arriva proprio da questo stato, il Karnataka, ma visto l'intenso sfruttamento e la diminuzione delle scorte, ora ogni singolo albero e' tutelato per legge. E in quanto ai Marajah sicuramente la fantasiosa e fantastica canzone di Vinicio Capossela (Maraja') e' stata un supporto ma questo regno mi ha da sempre incuriosito perche' da piccolo, sui primi libri di scuola, i marahja' impersonavano l'emblema del luccichio, dello sfavillio di terre lontane ma soprattutto sono stati la prima immagine delle quantita' di pietre, da loro possedute, di cui la terra e' formata: agata, onice, lapislazzulo, ametista; nsomma tutte le pietre con le proprie valenze meditative, curative, psicoogiche...ma questa e' un'altra storia! Inoltre qui c'e' un tempio che dall'alto della collina domina la citta' e nel tragitto per arrivarci ha il piu' grande toro di Shiva (Shiva utilizza sempre questo animale per i suoi leggendari spostamenti) dell'intera India: un toro di 5 metri di altezza di pietra, scolpito in un solo unico pezzo! Spettacolare!! Beh ora vado a godermi il tramonto e poi a guardarmi Trainspotting insieme ad altri sciamannati..si' perche' qui a Hampi ci sono i ristoranti che alla sera fanno vedere i cult del cinema..ier sera Pulp fiction...meraviglia!!! Un abbraccione e pura vida!! Mar Cello

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