giovedì 30 dicembre 2010

Auguri di buon 2011!

Ola,
erano un po' di giorni che mi trastullavo con questi pensieri e ieri mi e' arrivato l'ennesimo segnale.
Per il 2011 ti auguro (e mi auguro!) con tutto il cuore di godere il piu' possibile del lusso dei nostri tempi: il tempo.
"Ti auguro, per tempo, di avere il tempo per."
Ti auguro tempo per immaginare la tua vita e
tempo per avere il coraggio di viverla.
Ti auguro tempo per inseguire il futuro e
tempo per godere dell'ozio.
Ti auguro tempo per amarti e
tempo per amare.
Ti auguro tempo per vincere ogni sfida e
tempo per accettare serenamente le sconfitte.
Ti auguro tempo per aspettare la fine della tempesta e
tempo per approdare in rassicuranti acque.
Ti auguro tempo per calmare il tuo ego e
tempo per camminare nelle scarpe altrui.
Ti auguro tempo per apprezzare ogni secondo e
tempo per comprendere l'intera tua esistenza.
Ti auguro tempo per scoprire te stesso e
tempo per riscoprire chi condivide il tuo cammino.
Ti auguro tempo per raccontarti e
ancor piu' tempo per ascoltare.
Ti auguro tempo per macinare km nel mondo e
tempo per fare due passi per bussare al vicino di casa.
Ti auguro tempo per saziarti di colori e
tempo per ubriacarti di sapori.
Ti auguro tempo per l'anima fluttuante e
tempo per il fuoco della carne.
Ti auguro tempo per mordere cio' che vedi e
tempo per sorseggiare cio' che senti.
Ti auguro tempo per la mente e
tempo in abbondanza per il cuore.
Infine ti auguro tempo per sorridere del dono che la vita ci regala ogni giorno!!
Una abbraccione e pura vida!
Mar Cello

Natale sotto l'acqua

Ola, veramente strano essere qui, il 24 di dicembre, a scrivere seduto, in costume, in un bar con negli occhi il mare, il fragore delle onde nelle orecchie e la sabbia nei piedi. Strano perche' inusuale il caldo, l'assenza di vestiti invernali, il contorno di visi non familiari; sensazioni che rimpallano tra "Meraviglia il Natale al mare e al caldo!" e "Le feste con famiglia e amici sono al freddo ma riscaldano il cuore!". Qualche giorno fa sono arrivato a Koh Tao, isoletta (7km x 3) nel sud-est della Thailandia; la scelta e' caduta su quest'isola per i consigli di amici (Andre!!! Plaza!!!), di altri viaggiatori e perche' mi sembrava la meno turistica tra quelle con mare da cartolina. Avevo letto che per il popolato reef di corallo qui esistente, questo lembo di terra accarezzato (quasi sempre..) dal mare, e' meta degli amanti delle immersioni che arrivano da ogni dove per lasciarsi meravigliare dai fondali incantati. Riassumendo: l'isola e' veramente stupenda e ieri ho finito il corso prendendo il brevetto PADI per immersioni fino a 18 metri!!! 3 giorni e mezzo di corso intensivo tra lezioni teoriche, prova in piscina, immersioni in mare aperto ed esame finale: me-ra-vi-glio-so! L'ambiente sottomarino e' veramente un'altra dimensione perche' tutti i sensi hanno differenti parametri dagli usuali: nuoti fluttuando come un astronauta, il ventaglio di suoni che arrivano ai recettori uditivi e' limitato al blug-bublug-blblbl delle bolle d'aria che emetti e gli altri suoni esterni non hai idea da dove provengano (a parte il campanellino dell'istruttore che usa per richiamare l'attenzione...quello lo senti!), gli oggetti ti sembrano piu' grandi e vicini e la comunicazione con le altre persone e' limitata a segni convenzionali (snella e senza fronzoli!). Splendido e divertentissimo! Credo che nei prossimi giorni faro' altre immersioni! Per la riuscita della bellissima esperienza e' stato fondamentale il team: Simone, istruttrice tedesca, simpatica, competente e molto brava a trasmettere sicurezza e fiducia; Bunda e Fabian, coppia svizzera-turca, sorridente e amichevole. Da subito si e' creato del feeling che ci ha permesso di superare i momenti piu' "difficili" come per es. togliersi e rimettersi la maschera a - 15 metri o fare la prova di risalita di emergenza senza utilizzare il proprio respiratore... Altra gemma da custodire!!! Unico neo e' la coda del monsone: quest'anno il monsone ha avuto un ritardo di ca 20-25 giorni e quindi non c'e' ancora l'alta stagione (quella turistica e' altissima!) come la chiamano qui: tempo instabile e livello del mare alto. Direte voi: chettefrega del livello del mare?? Tanto quando sei in acqua nuoti e non ti accorgi!! E qui casca il donky-fish: moltissime spiagge sono sommerse!! Ad esempio quella davanti al mio resort "appare" verso le 3 del pomeriggio....si' lo so che non e' un problemone visto che li' voi dovete riemergere dalla neve ma qui e' il mio "problema": vabbe' tuffarsi, salire, rituffarsi e risalire...ma poi ti stanchi e devi andare a riposarti al bar con un bel frullato di frutta fresca o una birra! Vitaccia! Oggi ho ovviato affittando uno scooter e andando alla scoperta di altre spiagge emerse: trovata una che definire una perla e' riduttivo...vabbe' non ve la spiego e vi mandero' una foto perche' oggi, come spesso accade, ho dimenticato di avere nello zainetto la macchina foto... Il programma delle feste "natalizie" prevede: - tra un'ora Christmas party (qui e' tutto addobbato perche' ci siamo noi "farang", noi stranieri..) in un bar sulla palafitta sulla spiaggia sommersa; - domani giornata "normale" ergo sveglia libera, colazia davanti alle onde, ricerca di un'altra perla, cibo a volonta' e serata "Christmas party chapter 2" (geniali!); - il 26 riposo per le troppe attivita' dei due giorni precedenti; - il 27 festeggiamento per il matrimonio di Ulla e Peter (mi sembra), coppia norvegese che e' venuta qui con una trentina di amici a festeggiare il connubio...mi hanno invitato e io cosa faccio?? Non andare mi pare brutto!!!! - ho gia' fatto troppa programmazione... Un augurio di serene feste, un abbraccione e siempre pura vida!!! Mar Cello P.s: dimenticavo: il 7 gennaio la mia pelle avra' uno sbalzo termico di 30 gradi...saro' di nuovo italiano!

sabato 18 dicembre 2010

Normalita' Thailandese

Ola,

Bangkok e' veramente allucinante: puoi fare e comprare qualsiasi cosa in ogni minuto delle 24 ore del giorno! Non chiude mai!

Ho trovato la solita basica, e strapulita, stanza in una guest-house vicino Khao San Road, chiamata la via delle vacche perche' durante la guerra del Vietnam qui venivano a riposarsi i militari Usa in uno delle decine di bordelli che ora si sono spostati in un'altra zona ma che rappresentano una grossa fetta dell'economia locale.

Questa via lunga 500 m ora ha migliaia tra bar, che sparano musica a volume da audiolesi, negozi e bancarelle che vendono capelli finti, tessere da giornalista e patenti "autentiche", cibo vario, t-shirt di qualsiasi colore e genere; poco distante ci sono indovini, fattucchiere, tavolini in cui puoi scegliere la dentiera preferita (si' si' proprio quella che alla sera metti a riposare in un bicchiere d'acqua...ovviamente di seconda bocca!)...un circo dall'umanita' sgargiante e dai suoni penetranti.

Vi lascio immaginare i personaggi che si possono incontrare...

Fatto un bel giro nella zona dei templi: splendidi! Da cartolina!

Wat Pho in cui riposa il Buddha reclinato, 46 m. di lunghezza e 15 di altezza, scolpito nella pietra e ricoperto di foglie d'oro. Sulle piante dei piedi ci sono disegnate 108 figure mistiche, i devoti inseriscono per 108 volte una moneta in vasi di ferro allineati nel corridoio che corre al fianco del gigante, pregano con la mala, una collana che ha 108 sfere di legno; perche' 108? La storia narra che la vita del principe Gautama, il Buddha (il risvegliato) sia composta di 108 parti dalla nascita fino alla morte.

Altra meraviglia e' l'Emerald Buddha, il Buddha di smeraldo, nel tempio Wat Arun, che nonostante l'esigua taglia (solo 75 cm) ha una prominente posizione nel buddismo thailandese.

Scoperto nel 1400 nel nord, a Chang Rai, fu trafugato dopo l'invasione laotiana.

Nel 1656 il re Taksin sconfisse l'esercito nemico, lo riporto' in patria a Thonburi e poi nella nuova capitale Bangkok e da quel momento e' una delle icone dell'orgoglio patriottico locale.

Mi piace Bangkok perche' e' una citta' con alcuni giardini e parchi ma soprattutto per la presenza del fiume, il Chao Praya River, che nel suo dedalo di canali navigabili grazie ad un sistema di chiuse, raggiunge una grossa fetta di questa metropoli di quasi 8 milioni di persone che, da nord a sud, si estende per 65 km.

Ancora oggi la citta' e' addobbata con festoni, striscioni, fiori bianchi e gialli e con centinaia di immagini di Rama IX;

cio' perche' il 5 dicembre e' stato celebrato il suo 66esimo compleanno.

La Thailandia ha avuto la presenza della presenza della monarchia, ora e' una repubblica monarchica, fin dai suoi primi vagiti quando moltissimi cinesi emigrano dalle province del sud della Cina nel 1300.

Nel 1997 il parlamento voto' la nuova costituzione che sanciva il passaggio alla repubblica monarchica dando potere legislativo al parlamento relegando il re ad un ruolo di Grande Padre della nazione;

il momento fu importante anche perche' tolse potere ai militari che fino a quel momento avevano tenuto in scacco la voglia democratica della popolazione con la forza delle armi.

Le persone raccontano che amano il re, che il potere militare e di polizia e' ancora influente, che la corruzione e' un problema peggiorato, che la disoccupazione tarpa le ali al quasi 10% di thailandesi e cresce ininterrottamente dal 1997, anno della grande crisi economica che riportava a tassi di crescita in singola cifra, le economie chiamate le "Tigri del sud-est".

A proposito del compleanno del monarca nessuno e' riuscito a dirmi l'ora della nascita..si' si' penserete "ma chettefrega???"..un attimo...ora vi spiego...l'ora mi interessava perche' in questa parte di mondo i personaggi pubblici non rivelano l'ora della propria nascita; cio' e' presto spiegato: tutti sono usi ad utilizzare gli indovini personali per dirimere dubbi intimi ed anche i capi di stato e i dirigenti d'azienda hanno degli operatori di magia bianca che vengono interpellati prima importanti decisioni da prendere.

'altra faccia della medaglia e' la magia nera; rendendo pubblica l'ora di nascita i nemici potrebbero fare degli scherzetti che in alcuni casi hanno portato alla morte!

Per noi occidentali e' inconcepibile perche' abbiamo dimenticato questa sfera ma tra Iran, India e Thailandia ho avuto la dimostrazione di quanti ve ne siano e di quanto le persone ve ne facciano affidamento.

La nostra forma mentis basata sul "lo vedo quindi esiste, non lo vedo quindi non esiste" e' messa a dura prova in questa larga fetta di mondo per il confronto con culture che credono alle forze invisibili, in cio' che non e' strettamente governato dalla sfera razionale del cervello.

Ammettere l'esistenze di fatti accaduti per poteri sovrannaturali lascia sgomenti per l'incapacita' a governarli e per l'assoluta necessita' di affidarsi ad indovini vari.Qui e' la "normalita".

A proposito di personaggi: le serate le sto trascorrendo al Gecko Bar, barettino con tavolini direttamente sulla strada nella tranquilla via in cui ho le quattro mura, il materasso e il cuscino.

Il primo giorno ho conosciuto Gioacchino, 41anni, persona semplice, di cuore; origini un po' ovunque in Italia, ha vissuto per 5 anni in Spagna e la' vi ha lasciato un figlio, residenza da 9 anni a Goa, in India, vive vendendo gioielleria organica nei mercati della citta'.

Con lui, stando seduto a chiaccherare per ore, ho conosciuto una miriade di storie, le piu' disparate possibili.

James, statunitense di 37 anni, mi racconta che il suo ufficio e' Bangkok, lavora di qua e di la' e mi ha fatto la recensione delle prigioni indocinesi in cui dei suoi amici (James la storiella di fatti accaduti ad amici si usa anche in Italia...) sono stati ospiti...

Phil, 54 anni, reduce del Vietnam, che venive a riposarsi (....) qui a Bangkok 35 anni fa, di come e' fortunato ad avere tutte le parti del corpo sane viste le bombe che gli esplodevano vicine, che campa grazie a lavori in Africa...a naso il lavoro e' quello del mercenario...

Hector, messicano 27enne di Mexico City (Gatto!!!!!!!!!!!!!!!!!!!), arrivato in moto fino in Mongolia dove si e' rotto un braccio, ha fatto per due giorni un viaggio fino a Mosca con l'osso che faceva capolina dalla pelle;

con lui ho discorso di Sofia Loren, di film italiani anni '50 come il capolavoro di Vittorio De Sica "Ladri di biciclette" e di tenori italiani come i piu' recenti Pavarotti e Bocelli e i piu' vetusti Leoncavallo e Renzi, e ricordato le vecchie auto italiane come la 131 Abarth...personaggino!!!

Leila e Pedra, 29 anni, tornate a casa ieri, a Barcellona, dopo 20 mesi passati in India viaggiando e lavorando e uscite di casa con la frase "Vado a fare il week-end e torno..."

Franz, 65 anni, tedesco of course, viene qui da 40 anni e usa come intercalare un "Oh monsieur parbleu!" perche' non vuole dimenticare il nonno avventuriero nella Legione straniera...

Alex, 35 anni, italiano del sud "Massssiii' sonnatolla' ma sugno cittadino du mundo!", lavora nei festival musicali facendo crepes (dice che riesce a sfornarne 3 al minuto per 6 ore consecutive..) ma che ha la sua occupazione principale in Costarica dove costruisce e vende case...

Julie, 35 anni di Parigi, vive da 3 anni in Asia facendo l'istruttrice di diving, scrive novelle per adolescenti e ha il sogno di aprire a Kuala Lampur una clinica odontoiatrica...per animali esotici...

"Ma come si fa a vivere cosi'?".."Gente fuori..."..."Persone anormali..." i commenti piu' benevoli che si leggono e si sentono quando queste vite vengono raccontate: ma in fondo cos'e' la normalita'?

Il concetto di normalita' nasconde in se' il "giusto" e lo "sbagliato"; ma perche' qualcuno si erge a ruolo di giudice?

Ed inoltre: chi si puo' arrogare il diritto di giudicare?

La fonte in cui placa la sua sete il giudizio e' il punto di vista: come puo' esistere "Un" solo punto di vista da cui trarre sentenze?

Tutte le regole morali e sociali tendono ad escludere chi non si adegua o chi non ha i requisiti fisici e psichici per adeguarsi, fornendo un sicuro giardino personale a chi ne segue pedissequamente i dettami.

Questo giardinetto mentale mi fa sovvenire alla mente una gabbia, le voliere per gli uccelli per esempio: hai un nido sicuro, alberi rigogliosi su cui poggiarti, fontanelle a cui abbeverarti, fiori di cui meravigliarti, rami da cui librarti in volo quando lo desideri ma puoi realmente volare dove vuoi? E gli altri possono entrare liberamente dai giardini attigui?

Il confronto che scaturisce dalla conoscenza aperta e sincera regala tesori impagabili, e' un valore e non un disvalore; la diversita' aggiunge senza togliere, la non-omologazione e' una miniera inesplorata ricolma di sorprese.

Scrivendo di normal e abnormal mi viene in mente la leggerezza con cui Marty Feldman, Igor (Quale gobba??), risponde a Gene Wilder, il dottor Frankestein (Frankestin!!), nel film Frankestein Jr, risponde a proposito del cervello inserito nel gigiante:

"Ti dispiacerebbe dirmi di chi era il cervello che ho inserito?"

"Non si arrabbiera' eh?"

"No-non-mi-arrabbiero'"

"Ab qualcosa..."

"Ab qualcosa?? Ab chi?"

"Ab normal.."

http://www.youtube.com/watch?v=mEcTGb2w3yA

Un abbraccione e pura vida!

Mar Cello

P.s: cambio programma...domani sera vado a sud a Koh Tao...sole e mareeeeeeeeeeeeee!!!!!!!!!!!

lunedì 13 dicembre 2010

Appendice, cronaca di un destino annunciato e Annuman

Ola,

oggi e' il mio ultimo giorno indiano perche' domani saro' in Thai a Bangkok...ma oggi non sto molto bene..nausea, dolore addominale, inappetenza...bah...ah ma ecco cos'e': e' l'appendice ai miei racconti indiani!

Vedo molti sguardi mucca-guarda-treno....dai non era cosi' brutta!!! Ora ve la scrivo...

Hampi ha veramente qualcosa di speciale, si "sente" una energia che e' data dalle persone che vengono a soggiornarvi ma piu' probabilmente e' data dalla presenza degli elementi precipui:

acqua che scorre in un placido fiume;

aria pulita, fresca e frizzantina;

terra che si identifica in una distesa di rocce che sfidano la legge di gravita' e che, leggenda vuole, sembra siano state scagliate da il dio Annuman, perche' irato con gli umani;

legno della rigogliosa vegetazione fatta di palme e risaie;

fuoco da cui tutto ha avuto inizio e che ogni giorno esplode in una splendente alba e si accoccola in un soffice tramonto.

Stessa sensazione la ricordo in vari luoghi, nella Chapada Diamantina in Brasile o sulle montagne lecchesi, o nella campagna toscana dove si trovano gli stessi elementi evocativi; dove questi sono preponderanti il corpo e l'anima riconoscono la propria origine, hanno nettamente la percezione di cio' che li compone, di cio' che intimamente li porta ad essere quello che sono nella profondita' del proprio Io senza i superflui filtri dell'Es: inizio e fine sono al proprio interno, il fuori e' altro, il dentro e' il tutto.

Meraviglioso percepire la sensazione di far parte del tutto quando sei assorto nel volo di un uccellino, quando respiri i primi raggi del sole, quando segui il caracollante viaggio di nuvole erranti sdraiato su di un verde prato...dimenticarsi di essere individuo per assaporare l'energia del tutto...solo la natura ti regala questo stato dell'anima!!!

Gli indiani hanno un meraviglioso saluto che identifica tutto cio': Namaste', saluto il divino che c'e' in te!

Beh comunque a Hampi sono stato 6 giorni e sono stato veramente bene: nuotato, scalato, mangiato, chiaccherato, dormito, sentito, annusato, addentato, respirato, ascoltato, riso, conosciuto...momenti che rimarranno per sempre!!

Oggi e' il mio ultimo giorno visto che alle 24.15 ho il volo; e dato anche che e' il mio ultimo giorno di visto mi sono allertato in anticipo pianificando il viaggio (accipicchia!):

12 dic h. 22.30 Bus Hampi-Bangalore arrivo h. 6.00

13 dic h. 08.00 Treno Bangalore-Chennay arrivo h. 14.00

14 dic h. 00.15 volo Chennay-Bangkok.

Sono un asso o no???

L'unico dubbio erano le sole due ore, tra le h. 6.00 e le h. 8.00, ma il mio agente di fiducia (o ce l'hai o te la fai venire...) mi ha tranquillizzato dicendomi che quel bus sarebbe stato very good...dovevo gia' drizzare le antenne perche' nel suo ufficio c'erano 4 orologi che segnavano 4 orari differenti: 13.20-15.05-12.50-13.10...o qui ogni paesino ha il suo fuso orario oppure...

Cronistoria veloce del viaggio:

h 21.37' arrivo alla fermata del bus e prego;

h.21.48 arriva un bus con letti e sedili reclinabili...continuo le mie litanie...

h.21.55 ci dicono che e' il nostro! Stappo una bella banana e me la mangio brindando con la mela di John, felice come il sottoscritto di non dover prendere un local-bus...ricordate??

h.22.25 il bus e' semi-vuoto e tra 5' si dovrebbe partire...mi puzza...

h.23.20 partiti! Penso positivo: recupereranno il ritardo, son sicuro! Dormo sonni beati...

h.07.00 nel mio bel lettino appeso al soffitto guardo l'ora son felice di aver dormito a lungo ed abbastanza bene.

h.07.02 leggo il cartello "Bangalore 25 km", guardo l'ora e non sono poi cosi' tanto felice..bastano 2' per cambiare prospettiva!

h.07.20 sonnecchiando penso di buttarmi giu' dal bus, prendere una moto-taxi e svicolare nel traffico verso la stazione...mumble mumble...mi giro e continuo a sonnecchiare..

h.07.40 chiedo quanti minuti mancano alla stazione ma mi rispondono "Sit down!!" con la stessa pieta' di quello che, in fila davanti a voi, ha comprato gli ultimi due biglietti per il vostro spettacolo teatrale preferito: zero assoluto!

h.08.02 arriviamo alla bus-station, e a parte le 2 ore di ritardo, in perfetto orario.

h.08.02' 45" ho in spalla lo zaino e vedo la stazione ferroviaria sull'altro lato della strada.

h.08.02' 48" tra me e lei c'e' un vialone e le due carreggiate son divise da un muretto, del reticolato e del filo spinato per la modica altezza di 2 metri facili facili...

h.08.02' 52" magari hanno iniziato con dei vasi di gerani e poi cosa li hanno costretti a fare...

h.08.02' 55" prendo un riscio'...

h.08.03' 10" mi scarica sul lato opposto a 10 metri in linea d'aria ma senza ostacoli tra me e lei, La Stazione!

h.08.03' 12" lo pago e volo!

h.08.03' 14" sento delle imprecazioni in Tamil, in Hindi, in Telugu...boh comunque delle imprecazioni e mi giro: nella fretta mi e' rimasta in mano meta' banconota...non benissimo..

h.08.03' 16" riprendo la corsa ma centinaia di persone camminano nel senso opposto al mio...a) e' una stazione in cui si arriva ma non si parte...b) son girati verso di me ma stanno camminando all'indietro...c) azzo te ne frega corri!!!

h.08.03' 23" sperando nel classico quarto d'ora ferroviario (c'e' anche quello vero???) leggo il tabellone delle partenze:

To H. PLT

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Tutti i treni vanno nello stesso posto, alla stessa ora, dallo stesso binario: lo spazio-tempo e' un concetto che l'induismo non accetta!

h.08.03' 35" ma non mi sono lavato i denti!! Zitto e corri!!

h.08.03' 37" mi dicono Binario 3: a) mi lancio nel fossato dei treni ma mi informano che l'ultimo che ci ha provato e' stato ritrovato una settimana fa: J. Adams, Capitano della Compagnia delle Indie Orientali...b)provo con il 97% delle facolta' mentali inesplorate ma vista l'ultima avventura andamana...c) uso il sotto-passaggio!!!

h.08.03' 48" non ricordo il libro che racconta della differente larghezza dei binari indiani rispetto a quelli europei...ma ti sembra il momento?? Corriiiiii!!

h.08.04' 01" sono al binario 3 e vedo il treno lentamente muoversi...

h. 08.04' 04" mancano 2 carrozze e poi e' partito tutto...esclamo ad un tipo sportosi sul predellino "Chennay???" con enfasi come se avessi fatto cinquina...e lui cosa fa?? Mi shakera la testa!!

h. 08.04' 06" cosa vorra' dire?? "Si'", "No", " Boh mio cugggino mi ha detto di venire e io l'ho seguito.."...boh??

h. 08.04' 08" "Chennay???" gli urlo in faccia come se avessi fatto tombola!!

h. 08.04' 10" "Yes" mi dice sconsolato...avra' fatto solo una terzina????

h.08.04' 13" gli lancio lo zainetto addosso, corro di fianco al treno e ricordando il londinese annuncio "Mind the gap", balzo...

h.08.04' 15" ancora in volo!!

h.08.04' 17" atterro sul piede del povero tapino ma sono in sella!!!

h.08.04' 26" tutto e' bene cio' che finisce bene!

Un abbraccione e pura vida!

Mar Cello

P.s: per motivia me conosciuto i pc non leggono piu' la card della mia macchina foto quindi foto zero zerello!

venerdì 10 dicembre 2010

Mysore, toro e barriera del suono.

Ola, dopo un viaggio notturno ier mattina sono arrivato a Hampi, come Mysore nello stato del Karnataka, e la prima impressione e' assolutamente positiva. Il viaggio e' stato veramente un incubo: 10 h. su un lentissimo, scalcagnato bus che ha fatto fermate in ogni singolo paese del tragitto.... Memore di un precedente viaggio in bus ho scelto il posto nel'ultima fila centrale per avere lo spazio per distendere le gambe e per non averle perennamente parcheggiate in bocca ma (avete fatto caso che quasi sempre c'e' un ma in quello che facciamo??) eravamo seduti in 8!!! Fila da 5 ma seduti in 8...mucca-guarda-treno facile facile...solo per mera curiosita' chiedo lumi al bigliettaio che a) non capisce la domanda e b) quando capisce il perche' della domanda scrolla le spalle e mi sorride compassionevolmente...that's India....vabbe' la partenza non e' delle migliori anche perche' quando ho visto arrivare il mezzo (certo e' che intero non lo e' mai stato!) ho pensato ad una candid-camera... La strada era veramente in condizioni post-atomiche: prendi una fetta di melanzana, grattuggiala, facci dei buchi di larghezza variabile, aggiungici dei pezzettoni di sale grosso e poi giocaci tentando di far scorrere il tuo pullman-giocattolo: ecco io, e altri 40/45 fortunelli, siamo rimasti li' dentro per 10 ore! Il bello e' che con quel macinino abbiamo superato la barriera del suono...nel senso che le poche volte che superavamo i 50 km/h qualsiasi componente dell'ammasso viaggiante cominciava ad emettere un metallico lamento, un vagito strozzato, un rantolo che superava anche la barriera degli immancabili tappi per le orecchie; senza aiuto della velocita' oltrepassavamo il muro sonoro per fare capolino nel silenzio pneumatico, paradossale oasi di pace...ma(eh eh sempre lui!!) l'ennesimo sobbalzo ci riportava alla dura realta' di un sedile poco accogliente e in un assordante clangore ...beh il giochino e' durato solo 10 ore!!!! Pensa fosse durato 12 o 15!!! Il bicchiere e' sempre mezzo pieno!! A proposito di suoni; ogni istante e' permeato da suoni: se sei in mezzo alla natura quasi non ti accorgi delle onde sonore che ti attraversano la carne perche' il corpo le riconosce come proprie, il naturale contenitore di cio' che gli altri sensi stanno vivendo. Negli ambienti antropizzati svariati suoni: il tintinnio delle cavigliere indossate dalle donne; gli immancabili clacson di tutti i mezzi a 2-4 ruote; lo sfrigolio dell'olio, delle bancarelle nelle strade, che sta facendo sobbalzare nella pentola un ottimo samosa (una sorta di gnocco fritto con pasta meno fine e riempito con verdure cucinate); l'ammaliante mantra delle litanie pregate e il vibrante richiamo delle campane negli innumerevoli templi; il vociare dei venditori negli affollatissimi e coloratissimi mercati; il muggito delle pacifiche vacche che pascolano ovunque; la musica emessa dai vari negozi e bancarelle che, mixandosi, crea una sempre diversa compilation...a tutto cio' aggiungetevi gli odori: la carezza dei fiori, il ributtante odore dei liquami organici ai margini delle vie, l'acuminata fragranza delle spezie, il salutare profumo degli olii di cui si cospargono il corpo quasi tutte le persone. Una incredibile coinvolgente esperienza nel solo perdersi nei viottoli e nelle strade delle citta'! Dicevo di Mysore: mi e' piaciuta subito anche perche' arrivato da un viaggio notturno in treno in sleeping-car veramente piacevole in cui gli scompartimenti nelle carrozze sono aperti e quindi e' tutta una condivisione di cibo, chiacchere, risate, russate...vabbe' avete capito! In questa citta' ci son venuto per due motivi: il legno di sandalo e la dinastia dei Marahjah. Il legno di sandalo perche' amo il suo profumo da quando ho utilizzato una collana realizzata in quel materiale; leggenda vuole che sia stato profumato dagli dei ed e' per questo che lo si usa per gli incensi delle celebrazioni religiose; usato anche per la meditazione perche' capace di armonizzare il primo e l'ultimo chakra, quello della corona e quello della base, e per la sua capacita' di procurare pace e serenita'. Il 70% della produzione di questo legname arriva proprio da questo stato, il Karnataka, ma visto l'intenso sfruttamento e la diminuzione delle scorte, ora ogni singolo albero e' tutelato per legge. E in quanto ai Marajah sicuramente la fantasiosa e fantastica canzone di Vinicio Capossela (Maraja') e' stata un supporto ma questo regno mi ha da sempre incuriosito perche' da piccolo, sui primi libri di scuola, i marahja' impersonavano l'emblema del luccichio, dello sfavillio di terre lontane ma soprattutto sono stati la prima immagine delle quantita' di pietre, da loro possedute, di cui la terra e' formata: agata, onice, lapislazzulo, ametista; nsomma tutte le pietre con le proprie valenze meditative, curative, psicoogiche...ma questa e' un'altra storia! Inoltre qui c'e' un tempio che dall'alto della collina domina la citta' e nel tragitto per arrivarci ha il piu' grande toro di Shiva (Shiva utilizza sempre questo animale per i suoi leggendari spostamenti) dell'intera India: un toro di 5 metri di altezza di pietra, scolpito in un solo unico pezzo! Spettacolare!! Beh ora vado a godermi il tramonto e poi a guardarmi Trainspotting insieme ad altri sciamannati..si' perche' qui a Hampi ci sono i ristoranti che alla sera fanno vedere i cult del cinema..ier sera Pulp fiction...meraviglia!!! Un abbraccione e pura vida!! Mar Cello

domenica 5 dicembre 2010

Natura, tabù e punti di vista

Ola,

stamani sono arrivato a Mysore dopo una meravigliosa parentesi di una decina di gg nelle splendide Andamane...gia' le Andamane...se potete andateci!! Sono ancora incontaminate e veraci...non le perdete!

E'' stato un bel periodo vacanziero (vabbe' passatemi il termine...): nuotate, biciclettate per raggiungere le varie incantevoli spiagge orlate di palme, serata chiaccheranti con birre incluse (dopo 2 mesi senza anche la Kingfisher sembra la bevanda luppolata migliore al mondo!), sonni "disturbati" solo dai rumori della natura e un sacco di incontri con gli animali autoctoni!

Durante il sentiero in mezzo alla giungla per raggiungere Elephant Beach, mi sono imbattutto in un varano di un paio di metri; stavo camminando bello sereno quando mi ritrovo sto lucertolone di fronte, a non piu' di 10 metri, che dopo avermi scrutato e capendo di non avere speranze con un cittadino armato di sandali, borraccia e biscotti possi, gira i tacchi e se ne va alla velocita' del tuono...buon per lui...ma che sgaggia!!!

Nel tragitto tra le isole ho visto il possente salto fuori dall'acqua di una maestosa manta che io e il mio amico di Mumbai, noti per le conoscenze zootecniche, abbiamo valutato fossa di almeno 3 metri e della sotto-specie Eagle-Ray (Manta Aquila??): il fatto di non averla mai vista e la sorpresa mi hanno regalato un'emozione fortissima!

Poco dopo mi imbatto in un qualcosa che improvvisamente si libra in volo e dopo pochi secondi si rituffa nell'acqua e sparisce...un uccello-natante?? O un pesce-volante??

Altra esperienza...durante un'escursione barcaiola a South Button per vedere cio' che rimane della barriera corallina che, colpita duramente dallo tsunami del 2004, ora sta soffocando a causa delle alghe che si formano per il surriscaldamento globale, non credevo di trovarmi in una galleria d'arte!

Nonostante l'attrezzatura facesse acqua, letteralmente, da tutte le parti ho visto pesci di una varieta' caleidoscopica che mi hanno trasportato in un museo d'arte del '900: un pesciolino rapido e flessuoso dai colori spruzzati alla J. M. Basquiat; un altro elegantemente filiforme dalle striscie verticali giallo-verdi ma con il tocco dadaista di una lunga coda posizionata al di sopra degli occhi; uno panciuto e pigro, kandiskyano, dai colori pastello e dalle linee geometriche; quello vicino a lui sinistramente bello per via della parte anteriore che sembrava pintata dalla mano fruttata di Botero; ed un altro ancora, lungo un paio di metri, con linee curve e dritte dal significato recondito, sambrava uscir fuori da un murales di Keith Haring...insomma uno vero museo dell'arte!

Per queste spiegazioni rozze e poco zootecniche chiedo venia e imploro i ferrati nella materia di non afferrarmi per ferrarmi alla ferrovia che collega Ferrara a Porto Ferraio!

Un aspetto del girare nelle strade delle citta' in Iran e in India (ma anche altrove) e' la differenza nell'impiego della luce: quando il sole tramonta la notte fagocita i raggi solari per riempire, voluttuosamente, l'aria del suo nero mantello.

Il camminare e il biciclettare, armati solo di torcia, diventano un'avventura e il farlo in una landa sconosciuta rispolverano dalla soffitta dell'anima la paura ancestrale del buio.

Nei paesi sviluppati si by-passa il problema con una quantita' abnorme di illuminazione artificiale (abbiamo inventato anche l'inquinamento luminoso!): si tenta di posticipare il buio fino a che le lenzuola avvolgano il corpo.

Il timore dell'oscurita' che ha spronato l'uomo a scoprire il fuoco rimane nascosto in qualche anfratto del nostro essere e, prima o poi, salta fuori in forme che non necessariamente sono riconducibili ad esso: il tabu' del buio resiste e diventa sempre piu' persistente!

Altro tabu' che in queste culture non esiste e' quello riguardante la morte; oltre alle motivazioni religiose sull'esistenza dell'aldila' o meno, c'e' il fatto che nella nostra cultura il passaggio ad altro e' nascosto: non si muore in casa propria ma nascosti in un ospedale o in un ricovero; spendiamo l'intera vita a costruirci il nostro nido e quando arriva il momento andiamo a morire ospiti, senza nulla intorno che ci trasmetta calore, familiarita', protezione..bah...alla Andamane la tribu' degli Onge, o dei Jarawa non ricordo, ha una grotta che viene utilizzata per cremare i corpi dei defunti e come luogo per far nascere i bimbi cosi' da chiudere il magnifico cerchio della vita!

Ormai impregnato di Asia, il 14 dic. volero' a Bangkok, sto divorando il libro di Terzani "A fortune-seller told me" (Un indovino mi disse) che appunto parla di Asia e Indocina;

mi piace leggerlo in inglese e alla fine dei capitoli capisco il senso di cio' che ha voluto dire ma mi sfuggono molti dettagli.

E' come stare davanti ad un quadro, diciamo 30 cm dal suo centro, potendo solo muovere gli occhi ma non la testa: capisci di cosa si tratta ma non riesci a cogliere le sfumature, i colpi di genio celati dietro una parola, l'assenza di un termine che riempie di significato piu' di mille parole, la metafora che ti apre mille porte...insomma, per me, leggere in italiano e' leggere, leggere in inglese e' exercise!

Un abbraccione e pura vida!!

Mar Cello