giovedì 28 ottobre 2010

Il viaggio di Mar Cello - ep.6 - Donna e mucca guarda treno

Ola, sono ad Esfahan, bellissima citta' dell'Iran centrale; viali alberati, giardini e parchi ovunque e lungo il fiume Zayandeh dove le coppie si trovano per trascorrere ore libere da sguardi severi, la bellissima Imam Square racchiusa da suggestivi portici e dominata dall'antica Imam Mosque. Esfahan e' definita per la sua bellezza la "meta' del mondo" perche' porta visibili gli stili architettonici dei dominatori che negli ultimi 1000 si sono succeduti: la ricercatezza safavida con ad es. le stalattiti in marmo, la spregiudicatezza mongola con colori forti e linee ricercate e la semplicita' selgiuchida con linee geometriche e colori tenui. Forse oggi riesco a mandarvi delle foto...le foto..rapporto strano con la macchina fotografica: o me la scordo in tasca (pesci rossi???) o penso sempre di non riuscire ad utilizzarla al meglio e quindi rimane in tasca! Ancor di piu' in questo viaggio in cui sono piu' interessato dai visi che dai monumenti; beh comunque a tutti quelli che ho impresso nella macchina ho chiesto il permesso ma il piu' delle volte ho tenuto a freno l'indice. Alcune tribu' indigene del Borneo credono che la fotografia rubi l'anima dell'uomo ritratto in essa...ecco a me sembra di rubare un qualcosa di intimo, personale, privato; mi sembra di entrare in casa di uno sconosciuto e fiondarmi nella sua camera da letto o di leggere i post-it vicino alle chiavi della macchina...e allora preferisco, consapevolmente abbassare e alzare le palpebre per fermare l'attimo dentro di me...non rubo, prendo in prestito, perche' quel momento, grazie al tempo, verra' deformato dalla mia memoria e rimarra' solo come una sensazione. Ogni tanto rimango sorpreso nel vedere che la maggior parte degli uomini porta la giacca a prescindere del lavoro che sta svolgendo; e il portamento e' sempre distinto, fiero, elegante; ora inizio a capire perche' il nome Iran, dal persiano Eran, derivi dal termine Aryan, "la terra dei nobili"; tale termine venne usato per la prima volta nel 1000 a.c. Uomini e donne quindi. Mi sto facendo un'idea del mondo-donna parlando con entrambi i sessi. Negli ultimi anni c'e' stata una stretta "tradizionalista" con regole piu' ferree per usi e costumi e le donne hanno avuto le maggiori restrizioni; taluni dicono che questo giro di vite sia stato fatto appositamente per distogliere l'attenzione dai veri problemi del paese come economia e disoccupazione.. Ma la voglia di emancipazione e' forte come ad esempio nell'abbigliamento; le donne piu' anziane sono le piu' tradizionaliste: il chador nero copre la cuffia nera lasciando visibili solo gli occhi (in molti casi solo un occhio), le scarpe nere e le mani nascoste sotto lo chador; piu' l'eta' si abbassa piu' il chador si accorcia seguendo le forme naturali del corpo, la cuffia lascia spazio ai capelli (magari tinti di un giallo brillante..) per arrivare alle piu' giovani che vestono all'occidentale con solo la cuffia; i colori cambiano perche' si passa dal nero piu' severo ai colori pastello fino a colori vivaci e sgargianti e il viso viene adornato da trucchi velati o pacchiani. Uomini e donne sono divisi sempre come ad esempio sui mezzi pubblici dove le donne hanno la parte posteriore riservata e "recintata" da una balaustra; nei minibus quando sale una donna e i posti sono solo vicino ad uomini c'e' un continuo scambio di posti per farla sedere vicino ad un'altra donna perche' una donna puo' stare seduta solo vicino ad un uomo se e' suo parente. I piu' giovani mi raccontano che per le coppie e' preferibile incontrarsi solo in pubblico come nei giardini, nei parchi, nei cinema; in bus Mehti mi raccontava che per festeggiare l'entrata all'universita' ha organizzato un party con ragazze e addirittura con dell'alcool..me lo bisbigliava all'orecchio timoroso di essere udito...molte ragazze mi hanno raccontato di sperare di sposare un uomo capace di amarle facendole vivere libere di lavorare ed uscire con le amiche...insomma una vita normale! In tutto cio' gli occhi hanno una parte fondamentale negli approcci: vedi che si muovono veloci, irriverenti, carichi di tutto cio' che la bocca e il corpo non possono esprimere! Qualcuno mi chiede "Ma cosa fai tutto il giorno? E tutto solo?" beh ora vi racconto la giornata di ieri. Arrivato verso le 8.30 dal viaggio notturno Tabriz-Esfahan, entro al Kabir Amir Hostel e per 5,50 eurici a notte prendo un letto nel dormitory; per capirci prendete camera vostra svuotatela di tutto e metteteci sul perimetro 5 letti, aggiungete un lavabo, un attaccapanni e un tavolino per 2...benvenuti al Kabir Amir! Entro in camera e dentro trovo una americano, un tedesco e un russo (non e' una barzelletta!) che mi salutano ed iniziamo a parlarmi troppo velocemente per il livello del mio inglese e per il livello di rinco in cui sono...io vado in modalita' "mucca guarda treno" ma dopo 30" mi siedo sul letto e riesco a profferire "Hi!" e inizio a parlare con molte difficolta': il tedesco e' affamato di cio' che dice perche' si mangia una lettera ogni due, l'ammerigano va speditissimo e con tipo 10 chewing-gum in bocca e il russo sembra l'emigrato in "Bianco, rosso e Verdone" che bofonchia e grugnisce...vabbe'... Esco e giro per la citta' per 2-3 ore, aspettando l'apertura di una moschea, parlando con questo e quello e fermandomi a mangiare in una chaikhaner (casa del the) una zuppa vegetariana: il tipo me la porta con tanta bella carne dentro, gli dico che non e' veg e il genio mi riporta la stessa, uguale uguale, senza carne...non riescono a capacitarsi perche' uno non debba mangiare carne! Mi chiedono sempre se sono malato! Esco (sono le 14,30) e mi rilasso in un bel giardino scrivendo sul diario, leggendo e studiando come proseguire il viaggio. Torno in hostel, dormo un'oretta e son gia' le sei. Vado in un posto dove si esercitano nello Zurkaneh, antica pratica sportiva-teatrale-religiosa, mi spiegano il tutto ma sento puzza di posto per turistoni e quindi me ne vado... Seduto in Imam Square parlo con due simpatici studenti e poi trovo un ottimo piatto veg in un tipico ristorante: uno stufato di melanzane con cipolla, aceto accompagnato da pane stile nostra focaccia genovese (+ o -) e come bevanda l'ayran, yogurt acido allungato con acqua speziato con cumino. Dopo un paio d'ore torno in hostel e svengo dal sonno perche' la giornata e' stata bella piena e son gia' le 23! Non trovate sia un lavoro duro??? Occhei occhei non lo dico piu'!! Stanotte sono arrivati un cinese (con la guida lonely planet...ma fotocopiata!!! Un asso!!!!) e due irlandesi che hanno iniziato ad agosto il giro del mondo da completarsi in 10 mesi...dimenticavo: sono in bicicletta!!!! Mi hanno dato una bella dritta sulla possibilita' di arrivare in India partendo da Dubai o Abu Dahbi (Simooooo!)...vedro' cosa fare.... Domattina sveglia ore 6 e viaggio verso Shiraz...solo 7 ore...una passeggiata!!! Un abbraccio e pura vida!!! P.s1: se volete che aggiunga qualche contatto nella mailing-list scrivetemelo e se volete scrivermi fatelo perche' prima o poi rispondo! P.s: in allegato qualche foto qua e la'...

lunedì 25 ottobre 2010

Il viaggio di Mar Cello, episodio 5 - Pesci rossi e smugglers

Ola, >finalmente riesco a scrivere: son troppo impegnato a parlare e rispondere alle >mille domande di questi fantastici iraniani! > >Il viaggio Istanbul-Van (1.800 km e 50 ore...) e' stato veramente unico >perche' accompagnato da giornate terse e soleggiate, con panorami di immensi ed >aridi altopiani contornati da dolci rilievi e punteggiati da rigogliosi >villaggi; il viaggio mi ha permesso di assaggiare il popolo iraniano e le prime >impressioni sono confermatedai primi 3 gg di permanenza: gentilezza incredibile >ed un senso dell'ospitalita'mai ricevuto altrove! In treno 8 persone mi hanno >invitato ad andarle a trovare a casa loro, in 3 gg mi hanno offerto il chai >(ergo: sei mio ospite e voglio conoscerti) 5 persone e non so quante per >strada mi hanno salutato con "Welcome in Iran!" o "Can i help you?"...mai nella >mia vita ho sentito calore e gentilezza disinteressata! In occidente abbiamo >una idea distorta di cio' che sono gli iraniani... >Esempi: persone che lasciano quello che stanno facendo, prendono l'autobus con >te e ti accompagnano...in treno mi hanno offerto di tutto non riuscendo a >pagare nulla...ieri il tipo del coffee-net ha chiuso il negozio, mi ha >accompagnato a mangiare, mi ha riaccompagnato e ha tenuto aperto il coffee >un'ora in piu'...bah...ho scritto qualcosa ma non riesco a rendere l'idea... > >Flash-back >In treno un pomeriggio intero nella carrozza ristorante con tutti gli occhi >puntati addosso e poi canti e balli in cui, ovviamente, mi son fatto tirare >dentro tra le risate di tutti...scendo dal treno a Van e decine di persone a >stringermi la mano e a salutarmi con "Ciao asso!!!!" (Merooooo!!!) come fossi >il parente che sta emigrando per la luna....Maarten, amico belga, che smanetta >ogni 5 minuti col cellulare, perche' come in tutta la Turchia e' tutto wi- >fi.... > >Il trasferimento Van (Turchia)-Maku' (Iran) e' stata una bella esperienza... >Minibus e auto fino a Dogubayazit attraversando bellissimi altopiani di roccia >lavica (qui la terra e' giovane ed ogni tanto trema...) dominati dal >leggendario Monte Ararat (nel cui ventre alcuni studiosi ritengono vi sia >l'Arca di Noe') che aleggia sui confini di Turchia, Iran, Armenia, Azerbaijan e >Nagorno Karabach. Poi minivan fino a Gurbulah, ultimo paesino della Turchia: >siamo arrivati al cancello della frontiera stipati in 18 (con figlio di 18 mesi >dell'autista sulle sue ginocchia...) e 40 tra zaini, sacchetti, borse, >scatoloni, valigie, un water (i turchi che hanno quelli alla turca esportano in >Iran un water...bah)...e le facce dei 18 ve le raccomando: smugglers 100% >(Fedeee!!!) >Passato il cancello turco devi fare un km a piedi nella terra di nessuno, in >un non-luogo: non sei piu' la' ma neanche di li', sei tra, sei partito ma non >ancora arrivato...forse e' per questo che ho scelto di attraversare il confine >a piedi: per provare la sensazione del tra...e adesso che ci ripenso anche i 2 >gg in treno mi hanno regalato questa emozione...il partire e l'arrivare sono >importante ma il tra ancor di piu'! >Scortato da mille occhi curiosi e preso sotto l'ala protettiva di Ibrahim che >mi paga il taxi e il chai e non c'e' verso di dire no, entro in Iran con il >primo "Welcome in Iran!" > >Arrivo a Maku' e prendo una stanza all'Arvan Hotel; chiudete gli oocchi ed >immaginate: moquette rossa, carta da parati tutta fiori e strisce colorate, >coppia in fondo alla sala illuminata solo dal riverbero delle 2 sigarettte >accese, alla reception un tetro Lurch della famiglia Addams, un inserviente >vestito da capo a piedi in bianco con una molletta sul taschino (non fatevi >domande...) che mi accompagna con un ascensore senza porte nella mia stanza in >cui ogni cosa voi possiate immaginare a motivi floreali con colori >caleidoscopici...mi sembra di essere nell'hotel di "Paura e delirio a Las >Vegas"!!! >E tutto cio' per 12.000 rials ben 0,75 euro a notte!!!! Si' si' 0,75 euro!!! >Boh... > >Ora sono a Tabriz, cittadona caotica e rumorosa e pago al Mahmoodi Hotel, non >la definisco topaia perche' i topi non ci sono, vecchia struttura ma pulita e >pago 7 euro...devo stare attento alle spese perche' qui in Iran ho un budget >ferreo: 760,00 per tutto il tempo che rimarro'; cio' perche' qui le carte di >credito e di debito valgono come la moviola della domenica sera: a nulla! >Insomma sono come il 2 di picche: ti avvicini dolcemente al bancomat e lui te >lo risputa alla velocita' della luce! > >Ultima cosa: la lingua. >Il mio cervello sta esplodendo perche' gia' devo imparare l'inglese (passi da >gigante!) che ora devo imparare un minimo di farsi: voglio farlo a) perche' >l'inglese lo parlano in pochi b) perche' l'approccio alle persone e' piu' >semplice se fai capire che ti stai sforzando di capire la loro cultura... oggi >io un affabile signore di 70 anni ci siamo fatti lezione a vicenda: io di >italiano e lui, tra le mille risate delle decine di curiosi fermatisi a vedere >l'alieno italiano, di farsi..un nel delirio! >La mia pseudo-memoria mi fa sentire come il pesce rosso che ha solo 3 secondi >di memoria (provate voi a girare nella stessa piccola vaschetta, a vedere la >stessa cavolo di grotta a forma di anfora senza impazzire!!!)...vabbe' >imparero' un minimo di farsi... > >Domani trasferimento a Esfahan...18 ore morbide di bus e via...mi mancava!!! > >Un abbraccio e pura vida! > >Mar Cello

mercoledì 20 ottobre 2010

Il viaggio di Mar Cello - ep.4

Ola,

oggı ho voglıa (e una valanga dı tempo..) x scrıvere.

Ho appena fatto ıl traın-tıcket Trans Asıa Express (bah vedıamo quanto express...) Istanbul-Tabrız (Iran) ma credo scendero' a Van per attraversare ıl confıne con l'Iran foot-by-foot. L'Haydarpasa statıon e' un bellıssımo edıfıcıo con ampı salonı, affreschı ed ıncısıonı, costruıto per la prıma volta nel 553! E' nella parte asıatıca della cıtta'...e' la prıma volta che sono ın Asıa!!! Ora torno dall'altra parte e mı guardo dall'alto della Galata Tower la vısta dell'ıntera fu-Costantınopolı con l'orızzonte frastaglıato dı mınaretı da un lato e grattacıelı dall'altro.

Ora mı rendo conto del vıaggıo solıtarıo perche' ı gıornı passatı con Fede (bellıssımı, emozıonantı ed ıntensı...grazıe Fede!!!) sono statı ıl morbıdo dıstacco e l'ımprevedıbıle arrıvo del Marcello pre e post vıaggıo.

Ho la fortuna dı vıaggıare fısıcamente ma lo sı puo' fare benıssımo anche stando neı solıtı postı...l'ımportante e' non rımanere ancoratı ed ımmobılı, essere prontı a rıcevere e dare; altrımentı sı arrıva ad essere come ıl Mar Morto che rıceve le acque dal Gıordano, le trattıene a se' senza donarle e cosı' facendo e' arrıvato lentamente alla morte!

Stas h. 23.55 parto con l'Istanbul-Tehran (68 ore...) ma ıo scendo a Van dopo la quısquılıa dı 48 ore!!! Ovvıamente non contando ı rıtardı!!!

Mı dıspıace attraversare la Turchıa senza fermate ıntermedıe ma l'esperıenza dı 2 gg ın treno mı attrae tantıssımo...bah vı raccontero'!

Ora faccıo un salto all'ındıetro per raccontarvı la mıa Sarajevo, cıtta' ferıta che mı e' rımasta nel cuore.

Sarajevo racchıude ın se' lo spırıto dı fratellanza che dovrebbe essercı ın ognı parte del mondo: la convıvenza secolare dı dıversı credı relıgıosı.

Nella cıtta' vecchıa ın 100 metrı c'e' una moschea con ıl suo ımponente mınareto, una chıesa cattolıca con lo svettante campanıle, una chıesa ortodossa con un'accoglıente patıo (e con glı arredı ınteramente dı legno dı sandalo che sprıgıonano un'avvolgente e dolce profumo) e la vecchıa sınagoga ebrea sede del commovente museo gıudaıco.

Durante la gıornata sı sentono glı echı delle campane e deı rıchıamı alla preghıera deı muezzın, sı notano cammınare ı dıfferentı usı e costumı accompagnatı dallo stupore deglı occhı stranıerı non avvezzı a cıo'.

Per centınaıa dı annı questa convıvenza e' rıuscıta a radıcarsı prıma che ıl conflıtto della ex-Jugoslavıa tentasse dı spezzarne l'equılıbrıo. Peraltro senza rıuscırvı!

Non avevo maı vısto ı segnı dı un conflıtto sulle case (vısıbılı ancora ı buchı delle pallottole e glı edıfıcı completamente dıstruttı) ma ancor dı pıu' mı hanno ımpressıonato ı segnı lascıatı nelle persone over 45-50: occhı senza sorrısı, occhı trıstı, sguardı vacuı che vedono senza coglıere...3 annı sotto assedıo (1992-1995), senza luce, con razıonamento del cıbo sfıancano e proscıugano anche ı cuorı e le anıme pıu' fortı.

Penso alla pazzıa della guerra, e dı chı la decıde, ma ımmedıatamente penso che sıa solo l'estrema realızzazıone delle guerre che tuttı, quotıdıanamente, combattıamo: non e' un atto dı odıo ıl suonare ıl clacson e ınveıre? O quando provıamo lıvore per ıl nostro vıcıno che ascolta ad alto volune (secondo noı!) la tv o la radıo? O quando provıamo ınvıdıa? O gelosıa? Se non abbıamo la pace ın noı stessı come possıamo desıderarla ıntorno a noı e nel mondo?

Bah sı potrebbe ınızıare da un bel sorrıso...non e' un atto dı pace e amore?? Inızıamo da quello no?? Il sorrıso e' la porta del cuore: forse e' x quello che abbıamo tımore a farlo apparıre sul nostro vıso!

Provıamo ad ınızıare da quello ed anche le nuvole pıu' nere sı dıssolveranno!

Beh ora basta con stı polpettonı...e' che quando cı sı ferma ıl fıltro del cuore e della mente sı fa' pıu' fıne trattenendo le paglıuzze pıu' fını e, secondo me, pıu' prezıose.

Un abbraccıo e pura vıda!!

Mar Cello

martedì 19 ottobre 2010

Il viaggio di Mar Cello - ep.3

Ola

qui ad Istanbul giornate piovose ma soleggiate dalle emozioni che stiamo provando.

Venerdi' una bella gitarella all'Hammam very very turkish, fondato nel 1533, che abbiamo trovato dopo aver chiesto (in un meraviglioso ita-turk-lish...) a un po' di persone; per un'ora un uomo ti fa da servitore accompagnandoti in ogni passo: ti fa spogliare, ti lava e ti fa un bello scrub con guanto di crine, ti lascia depurare 15 minuti nella sauna per poi massaggiarti con dolcezza inframezzata da movimenti mooooolto decisi e da schiaffazzi tonificanti (mah....), lavarti con una spugna impregnata da sapone profumato e lasciarti li' stramazzato sul marmo bianco...il tutto condito da risciacqui con acqua really cold...se ti lasci guidare la stanchezza ed i pensieri scivolano dolcemente (quasi sempre zio banana...) fuori dal corpo, i nodi articolari e del cuore si sciolgono e si arriva ad uno stato di torpore vicino all'incoscienza.

Anche il contatto fisico con un uomo non e' fastidioso (Cellooooo, ndr), anzi, ho sentito che la vicinanza della pelle e' assolutamente naturale cosa per me di recente scoperta perche' l'ho spesso vissuta come una forzatura e un qualcosa che non mi apparteneva...ma da un po' di tempo ho scoperto il valore del contatto attraverso, x esempio, l'abbraccio ed e' una cosa assolutamente emozionante!

Sabato giornata dedicata alla cultura: visita della Moschea Blu (imponente con le sei cupole e le 21.000 piastrelle di ceramica blu), della chiesa-moschea Di Hagji Sophia trasformata in museo (meraviglioso esempio di coesistenza delle diverse religioni: eretta come chiesa cristiana e poi conquistata dagli Ottomani c'e' un affresco della Madonna con bambino attiguo alle incisioni in arabo riguardanti Allah), il forte ei sultani, ennesimo esempio di sfarzo e lusso in cui vivevano (e vivono tuttoggi...) i governanti Ottomani e la Cisterna Basilica (in origine 70 colonne romane trasformate con un tetto di mattoni in una cisterna per l'approvigionamento di acqua di 140m per 70m per 14 di altezza...una meraviglia!!!!!
Nota a margine: la Moschea Blu e' stata completata in 5 anni 10 mesi e 3 giorni, l'Hagji Sophia in 5 anni 10 mesi 4 giorni (si' si' all'architetto gli hanno tagliato la mano e poi lo hanno decapitato per aver fallito il record!!), il Vaticano invece in....200 anni!!!! E' proprio vero che la storia non insegna!!!
Ier sera serata veramente speciale perche' la famiglia italiana, trasferitasi ad Istanbul ci ha invitato ad andare alla Sema, cerimonia che l'ordine dei Dervishi esegue nella propria dergha (casa) ogni settimana; dopo la preghiera la cerimonia si sviluppa con un rito che culmina con i dervishi che ruotano sul loro piede sinistro per circa....25 minuti consecutivi!!! Hanno occhi in estasi, si sentono il tramite tra il divino e la terra, con una mano rivolta verso il cielo ed una mano rivolta verso la terra, la tunica bianca che volteggia compiendo ampi cerchi, gli altri fedeli che guardano e pregano...molto emozionante.
Dopo cio' il Ibrahim (nuovo nome di Giovanni) ci ha nvitati a cenare con loro nella casa del maestro: ne siamo usciti 3 ore dopo con la benedizione del maestro e un nome islamico Muzafer, il vincitore!!!!! Ore in cui ci hanno accolto come fratelli, offerto cibi quotidiani ma anche per le grandi occasioni come i datteri e la zam-zam, acqua divina, arrivati un mese prima dalla Mecca, ore in cui abbiamo filosofeggiato in inglese (non il mio purtroppo...) sulla religione e sull'energia...insomma ore leggere e piene di emozioni...ed ora io e Fede abbiamo anche un none islamico!!!!
Beh ora vado a svegliare Fede perche' e' la sua ultima sera ad Istanbul!!!
Un abbraccio e pura vida!!!
Mar Cello
Commenti dei tuoi amici:
1. E' finita la pacchia, dopo Istanbul non c'è più l'Europa!
2. Tra il contatto umano e i dervishi non so per cosa preoccuparmi di più...
3. Evitate di raccontarci la vostra ultima sera assieme a Istanbul, grazie!

venerdì 15 ottobre 2010

Il viaggio di Mar Cello - episodio 2

Arrivati da Sarajevo via Njs e Sofia (scappati dopo poche ore per la poca sicurezza percepita per la bruttezza della citta e la tristezza dipinta sui visi delle persone) dopo 33 ore (si si trentatre ore!!) di bus e treno siamo arrivati ad Istanbul. Beh il treno Sofia=Istanbul e` un'esperienza da fare: carrozze anni 50 ma con cuccette confortable= ad ogni stazione rifornimento di carbone nella caldaia e una sensazione che ad un certo punto arrivasse una banda di smugglers (contrabbandieri) appostati nel buio di qualche stazioncina...ad un certo punto il treno si è fermato ad una stazione, e` rimasto fermo per mezzora e poi ha incominciato a ritornare verso Sofia per un 'altra mezzora!! Ovviamente abbiamo chiaccherato con chiunque: una visual artist tedesca che ci chiamerà a qualche evento artistoide, + dei ragazzi brasiliani in holiday e una famiglia italiana che vive ad Istanbul...famiglia italiana con lui che è diventato musulmano sufi e sta studiando i precetti di Rumi (poeta del 1300) nella scuola coranica dei dervisci rotanti, lei che fa la traduttrice e una bellissima bimba di 8 mesi; ci hanno ospitato nella loro carrozza e abbiamo mangiato i cibi comprati, chiaccherando con leggerezza...bellissima sensazione di condivisione! Domani li chiameremo perche ci hanno invitato a casa per un bel pranzo insieme... Beh dicevo di Istanbul: la prima sensazione e' di una citta molto viva in cui puoi fare qualsiasi cosa in qualsiasi momento delle 24 ore. Ci siamo persi nei viottoli zeppi di merce di qualsiasi cosa, abbiamo contrattato due pashmina che da un prezzo di 80 euro erano scese a 10 euro (!!!!), siamo rimasti quasi tre ore al Corgolu bam, un cortile piccino ed accogliente vicino al Gran Bazaar (immaginatelo e decuplicatelo!!) dove ci sono localini uno attaccato all'altro in cui i turchi bevono the e fumano il narghile spaparanzati su comodi divani: uomini d'affari, studenti e per fortuna pochi turisti si rilassavano prima di riprendere le normali attività...ovviamente per noi il cazzeggio piu totale!!! Beh ora devo andare...ho famina e devo trovare del cibo vegetariano...e in una citta kebabbara e' un'impresa!!! Un abbraccio e pura vida!!!!!!!

sabato 9 ottobre 2010

Il viaggio di Mar Cello - ep.1

Come molti di voi sapranno Marcello, il direttore del mitico Atuttocamp, è partito per l'Asia.

Gli abbiamo ciesto perchè volesse fare questa cosa, e la risposta è stata:"Perchè no?". 1-0 per lui.

Venerdì quindi ha preso il treno e.... pouf, è andato via dalla Pianura Padana.

Dice che tornerà per la fine dell'inverno, che lo fa giusto per non soffrire il freddo. Noi non gli crediamo proprio del tutto, ed in attesa del suo rientro pubblicheremo on line, quando arriveranno, le notizie su questa sua Odissea, che come è già scritto nell'ultimo capitolo, lo riporterà a Giugno in quel di Casargo.

Ecco qui di seguito il primo report:

"Ola,

anche il viaggio piu´ lungo inizia con un passo e noi l'abbiamo cominciato con uno bello, ampio e disteso: siamo a Spalato!

Un sole caldo ci ha accolto in questa piccola perla patrimonio dell'umanita´ e anche se ci sono ancora un sacco di turisti che fotografano qualsiasi cosa si respira aria tersa e profumata...oggi ho incrociato tre matrimoni: i giapponesi erano in estasi cine-amatoriale!

Ora capisco perche` i talent-scout della Nba arrivano a frotte: sono tutti altissimi con fisici slanciati pronti a zampettare con un bel pallone in mano! E la storia canta: alla fine degli anni ottanta/inizio novanta la Jugoplasticka (bah sara´scritto cosi´??) Spalato spiegava in tutta Europa con i vari Radja, Kukoc, Komazec e il compianto Drazen...una goduria vederli giocare su Koper tv!!

Stas una bella cena vegetarians perche' anche Sgraus (compagno di viaggio fino ad Istanbul...forse!) ha deciso di vivere un giorno "Go veg!"...bah vedremo...

Dobra vecer e pura vida!

Mar Cello"