venerdì 19 novembre 2010

Powaqqatsi e Chennai

Ola,

la distanza tra Bandar Abbas, Iran, e Dubai la si copre in ca 10 ore di traghetto ma per lo stile di vita ci vorrebbero 100 anni!!

Grattacieli a non finire, molti dei quali con il cartello "Affittasi" o "Vendesi" (la crisi c'e' anche qui!), lussuose navicelle spaziali chiamate automobili, viali pulitissimi con aiuole perennemente in fiore, enormi shopping-center, trasporti pubblici e privati eccellenti...ho controllato i miei occhiali: non sono queli in 3D! E' tutto vero! E quanto e' distante dal caotico Iran!!

Ieri all'imbrunire, trasportato a 10 metri al secondo da un missile chiamato ascensore, ero "At the top", al 124' piano del Burj Khalifa, il grattacielo piu' alto al mondo: a quasi 500 metri di altezza le auto diventano formichine e gli altri grattacieli assomigliano a dei simpatici puffi colorati con un eliporto sulla testa! Impressionante!!

Scendo dal cielo, letteralmente!, e decido che l'aria rarefatta d'altura mi piace e allora cosa si fa in queste occasioni?? Ma si va al "Mall of Emirates", il centro commerciale piu' (questa parolina ricorre spesso qui...) grande dei 7 emirati e si entra al "Dubai Ski", uno snow-park con una pista da sci lunga 400 metri dotata di ski-lift e seggiovia!!!!!!

E il tutto costruito a poche centinaia di metri dal deserto...matti veri!!! E tutti gli sciatori equipaggiati perfettamente perche' fuori ci sono 40 gradi ma dentro 2!!

Come potete immaginare questo paese non e' per tutti.

I contrasti, se non ti fermi alla facciata e guardi sotto lo zerbino o nel ripostiglio, sono evidenti: la "fragranza" confezionata negli shopping-center e l'acre odore di legno delle "abra", le vecchie imbarcazioni che solcano l'insenatura che divide la Dubai old da quella modern;

"The world", isolotti artificiali inventati in mare che riproducono la mappa del globo terracqueo e che ospitano lussuose residenze per pochi vip e gli appartamenti-alveare stipati di immigrati che giungono da India, Nepal, Cina, Sri Lanka (l'80 % della popolazione e' formata da immigrati);

l'energia utilizzata per raffreddare con aria gelida (no comment!) qualsiasi zona comune (anche le fermate dei bus!) e l'energia dei giardinieri che usano le cesoie per tagliare l'erba dei prati...molti immigrati accettano questa vita dicendo "piuttosto che..." ma io non posso capirli perche' sono un cittadino di serie A...

A seconda dei casi, per fortuna o per sfortuna, il concetto di differenza e' necessario perche' regala una identita', rende evidenti le peculiarita' di ogni soggetto\oggetto che altrimenti rimarrebbe indistinto, uguale, senza segni particolari, senza sapori, odori...il freddo per apprezzare il calore, la notte per godere del giorno, il pianto per assaporare il riso!

Insomma la differenza e' necessaria!!!!!

"Il viaggiatore viaggia solo

e non lo fa per tornare contento

lui viaggia perché di mestiere ha scelto il mestiere di vento."

Questo verso e' l'ultimo di una splendida canzone che, appena ascoltata, mi e' entrata sottopelle, immediatamente l'ho "sentita" mia! E' una di quelle che dici: "Avrei voluta scriverla io!!"

La canzone e' "Il viaggiatore" dei Mercanti di Liquore (Lorenz!!! Abbracciamoci!!): per me rappresenta lo spirito del viaggio, di mesi o di una ora, verso Puerto Escondido e verso Spotorno,verso l'ascensore e verso il cinema, verso se stessi o verso gli altri...a ben vedere ogni cosa e' un viaggio! Grazie Mercanti!

Oggi son qui, domani saro' in India...a proposito il mio contatto con il consolato indiano e' stato un flop: la persona che mi ha dato il numero di cellulare del segretario del console ha millantato la conoscenza perche' ieri ho telefonato dicendo, bello baldanzoso, di essere amico di Rao Ajsola e questo mi risponde "Realy i don't know who is him!"...non benissimo...le mie speranze andate in fumo nel giro di due scatti interurbani...poi mi spiega che forse il visto me lo daranno, ma che forse ci vorranno 7-10 gg lavorativi, che forse....in sostanza: domani volo a Chennai e da li' dirigere la prua verso le Isole Andamane per un po' di meritato riposo!

E quando scadra' il visto indiano direzione Indocina (Plaza!!!! Ti chiedero' lumi...)...questa mia scelta mi e' stata confermato dal "messaggio" ricevuto ieri; in una libreria che contiene meta' dello scibile umano, o perlomeno il piu' commerciale, l'unico libro di un autore italiano che ho trovato e' stato "Un indovino mi disse" del grande Tiziano Terzani; e' il libro che parla di Laos, Cambogia, Vietnam viaggiando un anno senza aerei....la conferma della mia decisione! Beh cosi' penso....

Vabbe' dove ero rimasto...ah si' volevo scrivere della fortuna che ho di poter fare questo viaggio; a parte la mia sobrieta' devo ringraziare principalmente due coppie di persone; per primi i miei genitori che mi hanno donato le due cose che amo di piu' di me: la vita (embe' dici poco!) e la curiosita' di conoscere "altro"! Grazie!

E poi voglio ringraziare un'altra "coppia": il Mero e Gabry che si stanno sobbarcando egregiamente, aiutati da valenti e positivi amici-collaboratori, tutta la mole di lavoro che la nostra associazione ES (andate a vedere il bel sito fatto da Gabry www.ideedisport.it) sta via via sviluppando: grazie amicici!!!!!!!!!!

Un abbraccione e pura vida

Mar Cello

P.s: la foto in allegato, quella dall'alto, mi ricorda Powaqqatsi (Gatto!!!), film documentario, secondo di una trilogia, del 1988 che racconta l'impatto del progresso sull'ambiente...molto interessante e con una bellissima musica composta da Philip Glass...e se non lo trovate al ritorno lo guardiamo insieme!

Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.